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In fondo al Mare c’è il posto più bello della Terra

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Per fare apnea ci vuole passione, non coraggio.  Il coraggio è richiesto per altre cose.

L’hanno detto i grandi Maestri – pionieri come Mayol, Pelizzari e Maiorca – che pure di coraggio hanno dovuto usarne davvero molto nei loro innumerevoli record, quando l’apnea era ancora un mondo sconosciuto.
Erano anni in cui chi faceva apnea, lo faceva per scoprire.

Chi si avvicina all’apnea è spinto dalla passione per l’apnea, e questo rende tutto più intimo e naturale. L’emozione c’è sempre e può essere altissima, ma la paura no, non deve esserci.

Facciamo amicizia con un altro mondo, impariamo a conoscere le sue leggi, a farne parte ed a capire che l’acqua non vuole far del male a nessuno. Lei è amica dell’apnea e richiede solo serenità. Interagiamo semplicemente con l’elemento in cui ci muoviamo, con l’intento impaziente di percorrerla e abitarla fin tanto che ce ne viene data la possibilità.

“Estremo” è solamente tutto ciò che ci spinge oltre le soglie del consentito.

Se lo facciamo è perché ci piace, ci diverte moltissimo e perché pensiamo che sia semplicemente bello, non certo per abbattere barriere o vincere sfide.

E’ un incontro con sentimenti al riparo da ogni male. E’ nell’acqua, cercatelo, e quando l’avrete non vi sarà chiesto alcun coraggio, solo calma e tranquillità.
Se pensate che sia un nuovo modo di fare apnea, o una nuova filosofia, vi sbagliate, è sempre stato così.

Quando ci si prepara al tuffo, sentendo l’aria che entra con l’ultimo respiro, ognuno di noi lo pensa, anche in maniera inconsapevole, senza mai dirlo: “vado li, in fondo al mare, a vedere il posto più bello della terra” …e, puntualmente, ci riesce!

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